<aside> <img src="/icons/exclamation-mark_blue.svg" alt="/icons/exclamation-mark_blue.svg" width="40px" /> Una funzione periodica $g(t)$ è sviluppabile in una serie costituita da un termine costante $c$ e da una somma di infinite sinusoidi $g(t)= \frac{1}{2}c + \Sigma_{n=1}^\infin a_n sen(2\pi n ft) + \Sigma_{n=1}^\infin b_n cos(2\pi n ft)$
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Le cui frequenze sono multiple intere della frequenza fondamentale $f = \frac{1}{T}$ e le cui ampiezze $a_n$ e $b_n$ (di sen e cos della n-esima armonica) sono calcolabili secondo le formule:
I quadrati delle ampiezze $\sqrt{a_n^2+b_n^2}$ sono proporzionali alle energie trasmesse alle corrispondenti frequenze
Dunque, un segnale variabile nel tempo è di fatto equivalente ad una somma di funzioni sinusoidali aventi ciascuna una propria ampiezza e frequenza
<aside> <img src="/icons/exclamation-mark_blue.svg" alt="/icons/exclamation-mark_blue.svg" width="40px" /> Si può quindi rappresentare un segnale g(t) di durata T in un modo diverso, e cioè attraverso il suo spettro di frequenze, ossia attraverso la sua scomposizione in sinusoidi
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Qualunque segnale è dunque caratterizzato da un intervallo di frequenze nel quale sono comprese le frequenze delle sinusoidi che lo descrivono
Diversi fattori influenzano le caratteristiche della banda di un segnale